15 dicembre 2005

Cuccia alla palermitana


La cuccìa (di Gic e Albenghi)

S. Lucia (13 dicembre) è santa venerata da molte parti. Insieme ad Agata (Catania) e Rosalia (Palermo) compone una triade molto venerata in Sicilia, e non solo. Tanto per dire: S. Lucia è venerata a Venezia, che per molto tempo ne ha conteso le reliquie a Siracusa, ma è venerata anche in Svezia. Stranamente, però, la sua fama culinaria si deve alla città di Palermo ed è legata al famoso episodio del carico di grano che arriva in città, dopo una lunga carestia, il 13 dicembre. Da allora tradizione vuole che i Palermitani ricordino quell'episodio preparando la cuccìa, un dolce-dolce, semplice ma molto speciale. Ve ne do una ricetta non tradizionale ma, per chi non ha problemi coi dolci-dolci, molto buona.


PREPARAZIONE:
Il grano duro va messo a bagno tre giorni prima, cambiando l'acqua due volte al giorno.
Si mette poi sul fuoco coperto a filo con acqua e si lascia cuocere a fiamma bassissima fin quando è diventato tenero. A questo punto si scola e si fa raffreddare completamente. Si pesa. Si prende ricotta di pecora per una quantità equivalente a metà del peso del grano e si monta con zucchero semolato.
Si passa la prima volta al setaccio d’acciaio e la seconda al staccio di nylon. A questa che ormai è una nuvola dolcissima di ricotta, si aggiunge il grano cotto, scorza fresca di arancia grattugiata e canditi di arancia. Si amalgama bene e si mette in frigo a raffreddare. Si serve come un dolce al cucchiaio decorandone la superficie, se si vuole, con scagliette minutissime di cioccolato fondente oppure con granella di pistacchio di Bronte

1 commento:

Anonimo ha detto...

buonissima